Autostima

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L’autostima è il giudizio che abbiamo di noi stessi, è il valore che crediamo di avere. È la nostra previsione sull’effetto che riscuoterà quello che diremo o faremo. Bassa autostima significa essere convinti che ciò che diremo o faremo non sarà efficace o non varrà molto.

Quante volte per adeguarci agli altri ci siamo allontanati dalle nostre convinzioni, dai nostri desideri e dimenticati delle nostre intenzioni?

Tutte le volte che ciò è accaduto, il giudizio dell’altro ha determinato il peso, sulla bilancia, del nostro valore personale.

 

Cosa significa invece avere un’alta stima di sè?

Avere una buona autostima significa esaltare la propria individualità, significa agire in relazione a ciò che si pensa senza dover diventare iperservizievoli o iperdisponibili, significa apprezzarci per quello che siamo.

 

E’ possibile sviluppare e migliorare la propria autostima

  • Scoprendo insieme quali sono i tuoi valori e facendo chiarezza rispetto quello che vuoi e non vuoi.
  • Riconoscendo le emozioni distruttive ed entrando in contatto con emozioni più sane che ti sostengano nei momenti di difficoltà.
  • Lavorando sull’immagine che hai di te stessa/o: molto spesso ci armiamo di buoni propositi e determinazione (voglio dimagrire, voglio smettere di fumare etc..) ma se prima non modifichiamo l’immagine che abbiamo di noi stessi tenderemo inconsciamente a sabotarci.

Stress

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Lo stress è una risposta di difesa a determinati stimoli considerati pericolosi.

Perchè siamo stressati?

Innanzitutto perchè ciò che ci sta accadendo è ai nostri occhi negativo, pericoloso, pesante, continuo e pensiamo che tutto quello che potremmo fare per difenderci, uscirne, evitarlo non funzionerà. Inoltre ripensando ad altre situazioni simili in passato, il ricordo della nostra esperienza personale è negativo.

Cosa ci accade quando siamo stressati?

In condizioni di stress c’è la percezione che qualcosa nella nostra vita non vada e non possiamo fare nulla per cambiare le cose. Spesso sentiamo tensione psico-fisica, siamo irritabili, ci sembra impossibile staccare la spina e ci sembra di essere sotto pressione. Tutto ciò mina in modo rilevante la qualità della nostra vita, ci sentiamo in gabbia, senza via d’uscita.

La durata dell’evento stressante porta a distinguere lo stress in due categorie: lo stress acuto, si verifica una sola volta e in un lasso di tempo limitato, e lo stress cronico, cioè quando lo stimolo è di lunga durata. Oltre alla durata, è importante anche la natura dello stressor. Possiamo avere stressor benefici, detti eustress, che danno tono e vitalità all’organismo e stressor nocivi detti distress, che possono portare ad un abbassamento delle difese immunitarie.

 

Lo stress può essere provocato da:

  • Eventi della vita sia piacevoli che spiacevoli (ad esempio: matrimonio, nascita di un figlio, morte di una persona cara, divorzio, pensionamento, problemi sessuali)
  • Cause fisiche: il freddo o il caldo intenso, abuso di fumo e di alcol, gravi limitazioni nei movimenti
  • Fattori ambientali: la mancanza di un’abitazione, ambienti rumorosi, inquinati sono fattori determinanti di un certo stato di stress
  • Malattie organiche: quando il nostro corpo è affetto da una malattia, l’intero organismo, nel tentativo di difendersi, si pone in uno stato di tensione che, nella maggior parte dei casi, per le scarse difese in grado di apportare, sfocia in una condizione di stress
  • Cataclismi.

 

I sintomi da stress

  • Sintomi fisici: mal di testa, dolore di schiena, indigestione, collo e spalle tese, dolore allo stomaco, tachicardia, sudorazione delle mani, agitazione e irrequietezza, problemi di sonno, stanchezza, capogiri, perdita di appetito, problemi sessuali, suoni (tintinni, fischi) nelle orecchie.
  • Sintomi comportamentali: digrignare i denti, attitudine alla prepotenza, aumento dell’uso di alcolici, mangiare compulsivamente, criticare gli altri, impossibilita’ di portare le cose a termine
  • Sintomi emozionali: piangere, enorme senso di pressione, nervosismo, ansia , rabbia, sentire che non c’e’ nessun significato nel vivere, solitudine, tensione, sentire di essere sul punto di esplodere, infelicità senza un motivo valido, sentirsi impotenti a cambiare le cose, essere facilmente agitati o sconvolti.
  • Sintomi cognitivi: problemi a pensare in maniera chiara, impossibilità nel prendere decisioni, dimenticare le cose o distrarsi facilmente, pensare di scappare via, mancanza di creatività, preoccuparsi costantemente, perdita di memoria, perdita del senso dell’umorismo

Comunicazione efficace

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Molti problemi relazionali sono legati a difficoltà di comunicazione.

Quante volte non aver condiviso pensieri e sentimenti ti ha portato ad insoddisfazione nei rapporti con gli altri, a fraintendimenti e a conflitti che altrimenti sarebbero stati facilmente evitabili?

In ambito lavorativo questo può aver inficiato i rapporti con i colleghi e i superiori e averti portato a tacere e non condividere idee che avrebbero potuto rivelarsi fruttuose anche per potenziali avanzamenti di carriera.

Ansia, stress, bassa autostima, paura di parlare in pubblico, sfiducia nell’altro possono giocare un ruolo determinante nelle difficoltà di comunicazione.

 

Quanto è importante usare una comunicazione efficace?

Saper usare una comunicazione efficace è di fondamentale importanza in molti aspetti della nostra vita quotidiana: per acquisire informazioni (inviare, trasmettere, trasferire, far conoscere), costruire e mantenere relazioni soddisfacenti, persuadere e convincere gli altri delle nostre idee e ragioni.

Attraverso un percorso breve si acquisiscono gli strumenti per imparare a usare una comunicazione efficace, a farsi veramente capire fino in fondo, dando molta importanza anche al linguaggio non verbale, a ciò che comunichiamo indirettamente attraverso i gesti, le posture, i movimenti e il tono della voce, che trasmetteranno sicurezza, assertività e determinazione.

Disturbi del sonno

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L’insonnia può essere definita come una difficoltà ad iniziare e/o mantenere il sonno, tale che esso risulta di durata e/o qualità insoddisfacente.

A volte l’insonnia e’ un problema transitorio legato ad eventi di vita stressanti, e il sonno torna alla normalità  nell’arco di un mese. In altri casi, però le difficoltà a dormire possono durare mesi o anni, diventando una preoccupazione importante per una persona.

 

Sintomi notturni:

  • Difficoltà ad addormentarsi
  • Numerosi o prolungati risvegli notturni
  • Risveglio molto presto al mattino
  • Sonno non riposante e di cattiva qualità

 

Sintomi diurni:

  • Fatica
  • Irritabilità
  • Sonnolenza
  • Disturbi dell’umore
  • Difficoltà di apprendimento/memoria.

 

Come si manifesta?

L’insonnia può essere distinta, in base alla sua durata in:

  • Occasionale o situazionale quando il problema si manifesta per un breve periodo in corrispondenza di eventi stressanti (problemi familiari, lavorativi, lutti, ecc.).
  • Cronica o psicofisiologica quando perdura quasi ogni notte per almeno 6 mesi anche in assenza dei fattori che hanno portato alla sua insorgenza.

Di solito l’insonnia situazionale diviene cronica quando le preoccupazioni legate al non riuscire a dormire si sostituiscono alle tensioni emotive o ai fattori stressanti che hanno portato alla sua insorgenza, mantenendo uno stato di attivazione psicofisiologica che impedisce il normale sviluppo del sonno. Ovvero la preoccupazione costante di non riuscire a dormire adeguatamente, diventa proprio la causa di mantenimento dell’insonnia stessa!