Infanzia

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L’ infanzia è il periodo della vita di un individuo che inizia con la nascita e termina con la preadolescenza.

Solitamente viene fatta una distinzione tra i vari periodi dell’infanzia:

  • Prima infanzia: dalla nascita ai due anni, periodo in cui i bambini potranno frequentare l’asilo nido oppure restare con i genitori;
  • Seconda infanzia: dai tre ai cinque anni;

 

Sono tanti e diversi i momenti in cui una madre e un padre si chiedono come poter affrontare al meglio un momento di difficoltà o di crescita dei propri bambini.

 

Ne sono un esempio:

  • le paure dei bambini (del buio, dei mostri, dei ladri, gli incubi etc.).
  • l’ansia (da separazione, della scuola, del dottore, tic, etc.).
  • la gestione del sonno (fatica nell’addormentamento, frequenti risvegli notturni).
  • la regolazione di pipì e popò.
  • difficoltà scolastiche (problemi di apprendimento, scarsa motivazione, basso rendimento, problemi di comportamento e di integrazione etc.).
  • momenti di forte tristezza e isolamento.
  • la nascita di un fratello/sorella.
  • problemi di linguaggio.
  • Handicap.

Adolescenza

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L’adolescenza è quella fase della vita umana, normalmente compresa fra gli 11 e i 18 anni, nel corso della quale l’individuo acquisisce le competenze e i requisiti necessari per assumere le responsabilità di adulto. Nel processo di transizione verso lo stato di adulto entrano in gioco ed interagiscono fra loro fattori di natura biologica, psicologica e sociale.

Sono tanti e diversi i momenti in cui una madre e un padre si chiedono come poter affrontare al meglio un momento di difficoltà o di crescita dei propri figli.

 

Ne sono un esempio:

  • il rapporto con il proprio corpo.
  • le difficoltà nella definizione della propria identità.
  • le relazioni con i coetanei.
  • i dubbi e la curiosità sulla sessualità.
  • problemi a scuola (problemi di apprendimento, scarsa motivazione, basso rendimento, problemi di comportamento e di integrazione, scelta della scuola etc.).

 

Separazione

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La separazione/divorzio dei genitori è un’esperienza che viene, sentita, vissuta, elaborata, diversamente dai figli a seconda dell’età, della fase di sviluppo che stanno attraversando e del clima che c’era in casa prima della separazione e di quello che regnerà dopo. Ci sono figli unici, quelli ha hanno fratelli/sorelle, con cui sostenersi a vicenda, quelli che hanno parenti vicini a cui appoggiarsi, quei bambini che devono cambiare casa o che perderanno il precedente tenore di vita. La difficoltà che i genitori incontrano maggiormente è quella di trovare un “accordo nel disaccordo” rispetto alla coppia uomo-donna e riuscire ad essere in grado di privilegiare l’aspetto genitoriale rispetto a quello individuale deluso dalla fine della relazione.

Decidere di separarsi dopo aver convissuto, aver condiviso esperienze, aver fatto progetti e insieme aver cresciuto dei figli è doloroso e porta con sè molta fatica. Quando due adulti sentono e decidono che la loro storia d’amore è finita ciò che resta da fare è creare le condizioni migliori perché il dolore connesso a questo passaggio possa essere elaborato, accettato e superato.

 

Per gli adulti si tratta del fallimento di un progetto di convivenza, un progetto che ha aspetti affettivi e patrimoniali, per i figli, invece è un attacco diretto alla propria sicurezza esistenziale, la messa in discussione della certezza di poter di contare su noi adulti mamma e papà insieme per sempre.

Ciò che va detto è che non è tanto la separazione che può provocare gravi danni nei figli quanto le modalità di questa separazione e lo stato dei rapporti tra i loro genitori. E’ importante che i figli sappiano cosa i genitori stanno decidendo. Spesso siamo convinti che ai figli sia meglio non dire niente o raccontare le cose, perché così non soffriranno. I bambini, invece, quasi sempre “sanno già tutto”, di come stanno andando le cose in famiglia, di ciò che succede a mamma e papà, anche al di là di quello che è visibile oppure viene detto.

 

Una delle fasi sicuramente più critiche della separazione è la comunicazione ai figli della decisione di non vivere più tutti insieme sotto lo stesso tetto. Questa comunicazione inevitabilmente provocherà una tempesta di emozioni a nei figli reagiranno in modi molto diversi e non sempre prevedibili come il silenzio, la chiusura in se stessi, il pianto, la rabbia.

 

È quindi importante trovare un modo condiviso per spiegare la separazione a un figlio. Per questo è molto importante che voi genitori:

  • concordiate assieme il momento per dare la comunicazione e il modo in cui lo farete. È importante inoltre farlo con anticipo rispetto al momento in cui le cose cambieranno praticamente;
  • cercate di essere entrambi presenti quando verrà detto;
  • siate rispettosi l’uno dell’altro, anche se non condividete quella che ormai è diventata una scelta definitiva;
  • dite chiaramente ai figli quali sono i cambiamenti ai quali andranno incontro, soprattutto in relazione a dove vivranno, con chi e come si svolgeranno le routine relative all’accompagnamento a scuola e alle altra attività extrascolastiche;
  • cercate di trasmettere ai vostri figli un senso di sicurezza rispetto a come cambieranno le cose a breve e medio termine.

 

Ci sono infine alcuni punti di fondamentale importanza che, in quanto genitori, separati o in fase di separazione, sarebbe molto importante rispettare:

  • cercare di non litigare con il vostro ex-partner di fronte ai figli oppure al telefono in loro presenza;
  • non fornire ai figli dettagli sgradevoli o negativi sul comportamento dell’altro genitore;
  • rendere prioritario lo sviluppo di una relazione con l’ex partner nel modo più cordiale possibile;
  • cercare di concentrarvi sui punti di forza e sulle risorse di tutti i membri della famiglia.

 

Nel caso in cui vi sentiate sopraffatti da intensi sentimenti di rabbia, paura, lutto o vergogna è fondamentale che voi chiediate un aiuto specialistico. Diventare adulti capaci di riconoscere e gestire al meglio il proprio status emotivo vi permetterà di trasferire questa competenza anche nella relazione con i figli, diventando il miglior esempio che essi possono avere a disposizione in questo momento così complesso.